Temera al Venice Sustainable Fashion Forum 2022
Eventi 03/11/2022

Temera al Venice Sustainable Fashion Forum 2022

03/11/2022

Temera, centro di eccellenza nello sviluppo di soluzioni IoT, dal 2009 aiuta le imprese a sfruttare le potenzialità della tecnologia nella modernizzazione dei processi. Leader nel mondo della tracciabilità di filiera per il settore fashion/Luxury Retail è stata partner del recente Venice Sustainable Fashion Forum 2022, che si è tenuto alla Fondazione Giorgio Cini il 27 e 28 ottobre scorso.  

"Non potevamo non dare la nostra adesione a questo importante convegno - dice Arcangelo D'Onofrio, Founder di Temera - le sfide che l'innovazione digitale pone alle imprese si incrociano oggi con la necessità dell'economia circolare, ormai irrinunciabile". 

Promuovere il cambiamento culturale è stato il filo conduttore dell'intervento di D'Onofrio: "Parliamo molto di sostenibilità ma i brand sono ancora restii ad affrontare l'argomento in modo approfondito. Nella moda si parla molto di inclusione, di gender ma troppo poco di sostenibilità. Ci troviamo spesso di fronte a problemi di vero e proprio commitment, ancora non si coglie l'importanza di quanto possa essere remunerativo il ritorno dell'investimento che un'azienda fa, quando lo fa, implementando i processi tecnologici nella supply chain, che aiutano l'economia circolare". 

Anticipare la transizione nel mercato, costruire task-force che coinvolgano i governi, misurare l'impatto delle politiche attraverso la condivisione di dati minimi per tutti, stimolare nelle catene del lusso italiane l'impegno ad essere "un'avanguardia della sostenibilità": sono queste le raccomandazioni rivolte alle Istituzioni e ai protagonisti della filiera fashion che sono emerse dal convegno. 

Come ha spiegato Carlo Cici, Head of Sustainability Practices di Ambrosetti, la società che ha presentato il "Rapporto sulla Sostenibilità" consultando, tra le varie fonti, oltre 2.500 bilanci di aziende, "Quel che non si misura non si può studiare. Per questo è importante raccogliere dati per capire che impatto possono avere le politiche applicate alla sostenibilità, anche avviando la raccolta su un set di dati minimi: i salari minimi, il consumo di acqua, di prodotti chimici e le emissioni di gas serra". 

"L'impegno delle aziende deve essere prioritario - ha continuato Arcangelo D'Onofrio nel suo articolato intervento - I marchi italiani e francesi devono essere i primi nella tracciabilità e nella trasparenza, non c'è più spazio per un lusso che non sia consapevole della necessità di una transizione ecologica, non più rinviabile".

La due giorni del Convegno ha visto alternarsi gli interventi di importanti player del mondo economico e della moda: da Carlo Capasa, Presidente di Cnmi- Camera Nazionale della Moda Italiana, a Vincenzo Marinese di Confindustria Venezia, Sistema Moda Italia,  Flavio Sciuccati senior partner di The European House-Ambrosetti organizzatori, insieme a Class editori, dell'incontro. Tra i vari contributi, hanno suscitato interesse quelli di Federico Marchetti, chair della taskforce sulla sostenibilità voluta da re Carlo III, Shaway Yeh, founder dell'agenzia green Yehyehye e pioniera del sustainable fashion movement in Asia, Carlo Carraro, docente di Economia ambientale a Ca' Foscari-Venezia e Karina Bolin, presidente di Humana People to People Italia. 

"La sostenibilità è un percorso obbligato per le imprese - ha concluso nel suo intervento Arcangelo d'Onofrio di Temera - Green e digitale saranno alleati, perché, in ultima analisi, sono le nuove generazioni che lo vogliono".