- Incrementare la visibilità per questo nuovo touchpoint: trattandosi di un vero e proprio canale di vendita, la user experience deve essere progettata al meglio e divenire rilevante per i clienti
- Lavorare con il Merchandising/Buying per selezionare pochi prodotti su cui fare focus. Navigare l’ennesimo catalogo troppo assortito tramite uno strumento diverso non da vantaggi mentre lavorare con prodotti di punta di cui si dispone quantità sufficienti può portare un incremento nelle vendite ed una razionalizzazione dei costi di esercizio per la piattaforma
- Valutare attentamente le integrazioni con piattaforme pre-esistenti nell’ecosistema aziendale: un Live Commerce che non dialoga con CRM o che non può scrivere un carrello su sistemi Ecommerce legacy non ha senso di esistere
- Formare adeguatamente il personale all’utilizzo dello strumento da un punto di vista tecnico. Contemporaneamente valorizzare la capacità del Live Commerce di attrarre traffico e generare ritorno nel punto vendita
Hype Cycle – Live Commerce
Il Virtual Retailing è sempre più una realtà.
Dai grandi brand alle piccole realtà locali sino ad associazioni e conglomerati di negozi. La corsa verso l’adozione di piattaforme di vendita tramite video streaming è appena iniziata.
Viene in genere fornito tramite app mobili e la funzione di live streaming può essere incorporata in un contesto di visita virtuale, integrata con social network con funzionalità dirette di acquisto e check-out.
Questi servizi hanno vissuto un’impennata durante il periodo di lockdown, quando moltissime attività si sono trovate costrette ad utilizzare canali digitali ed le pratiche di Live Commerce sono diventate particolarmente attrattive, grazie alla semplicità di adozione ed alla velocità nello startup. Tuttavia il dotarsi di uno strumento non è sufficiente, ci sono molteplici fattori da tenere in considerazione.
Ecco una lista di raccomandazioni per un progetto di successo, secondo Temera.
Quali sono i risultati ?
La barriera di ingresso tecnologica è bassa sia per gli utilizzatori che per gli operatori: uno smartphone è tutto ciò che serve per partire. Organizzazioni anche con bassa copertura periferica di personale tecnicamente qualificato possono far partire un primo pilot in brevissimo tempo per poi scalare in funzione dei ritorni su reti ampie di negozi.
La suite è estremamente flessibile, scalabile e consente una prima adozione in tempi estremamente rapidi. Tra le funzionalità su cui alcune aziende clienti hanno rivolto la loro attenzione nei pilot e nelle delivery di progetto troviamo
- virtual store visit: ovvero la possibilità di visitare un ambiente 360° in modalità immersiva interagendo con il prodotto in evidenza posizionato nelle aree di esposizione
- face call: una chiamata interattiva che mette in contatto consumatore e Sales Associate consentendo di continuare la navigazione dello spazio virtuale in modalità condivisa
- wishlist: possibilità di inserire i prodotti in un carrello temporaneo che può essere trasformato alla bisogna in acquisto diretto, prenotazione dei capi in negozio per una prova e sottomissione di ordini di Fulfillment ad un motore centralizzato di Distributed Order Management
L’idea di Temera è quella di fornire un vero e proprio “Plug & Play omnicommerce API”
Un concetto innovativo di tecnologia applicata in un ecosistema complesso, come quello che connota la maggioranza delle moderne aziende del Fashion e del Lusso: un dedalo di applicazioni verticali che possono essere orchestrate grazie a TVS verso una nuova modalità di fare Retail.