Esistono due versioni di sistema RFID, vale a dire l’UHF (Ultra High Frequency) e NFC (Near Field Communication).
La differenza tra i due sistemi, come suggeriscono i nomi stessi, è la diversa copertura di perimetro entro i quali i tag sono leggibili: se l’UHF permette la copertura di svariati metri, rivelandosi accessibile solo ai grandi settori industriali come ad esempio le aziende logistiche, la seconda punta all’utilizzo da parte dei consumatori finali, grazie alla diffusione sempre più massiccia di lettori NFC all’interno di smartphone e tablet.
Riprendendo due dei principali mercati oggetto dell’attacco del Made in Italy menzionati prima, esempi di un efficace metodo di utilizzo delle soluzioni RFID si possono trovare nella moda, tramite l’inserimento del tag nell’etichetta di un vestito, in modo da integrare il già esistente sistema di antitaccheggio, e nel food/beverage, inserendo il tag nei tappi delle bottiglie di vino, in modo da assicurare la tracciabilità lungo tutto il canale distributivo.
Altri ambiti nei quali la tecnologia RFID si sta rivelando efficace è la logistica e il trasporto merci. In un settore nel quale è indispensabile tracciare ogni attività e monitorare il posizionamento della merce, l’RFID permette la geolocalizzazione dei bancali all’interno dei magazzini, minimizzando il rischio di errori e aumentando l’efficienza organizzativa.
La tecnologia RFID è una soluzione contro l’anticontraffazione e la antimanomissione estremamente interessante e anche versatile: si adatta facilmente agli ambienti IT più diversificati, risultando ottimale anche per le PMI; non prevede lavori di settaggio o modifiche operative importanti, e quindi garantisce anche dei costi molto contenuti.
La sua versatilità è anche dovuta alla possibilità di integrare il sistema RFID con altre tecnologie a disposizione sul mercato.
Vediamo nel dettaglio le varie soluzioni integrate che è possibile realizzare con l’RFID.