In un ipotetico processo di “cura” dopo una prima risposta emergenziale si attraversa la successiva fase di recupero. Per poi affrontare poi un disegno progettuale che porta a REINVENTARSI.
Il grande "Retail Reset" e gli impatti sulla Supply Chain dell'abbigliamento
L’industria dell’abbigliamento stava attraversando una fase critica già prima che l’avvento di COVID-19 imponesse una ristrutturazione dei suoi modelli operativi. Ora che gli impatti sul consumo sono diventati evidenti e si sono stabilizzati, la Supply Chain dovrà affrontare una vera e propria crisi esistenziale.
La pandemia COVID-19 sta imponendo un globale ‘reset’ nella società, propagando cambiamenti comportamentali dei consumatori all’interno dei modelli di business delle imprese.
Molti sono i valori cardine che le aziende del settore fashion si sono trovate a mettere in discussione, tra questi:
- Proposta di valore
- Clienti
- Modelli finanziari
- Capacità
Dopo un “triage iniziale” le aziende dovranno rivedere i loro modelli di business e riconfigurarli ponendosi domande come “Quali misure temporanee dobbiamo adottare e quali diventeranno anche permanenti?”
Allo stesso modo le strutture sottostanti, il modello operativo e la Supply Chain nello specifico, dovranno essere riconfigurate o ricostruite.
In un ipotetico processo di “cura” dopo una prima risposta emergenziale si attraversa la successiva fase di recupero. Per poi affrontare poi un disegno progettuale che porta a REINVENTARSI.
Temera sostiene che questo momento storico nell’industria dell’abbigliamento sia a cavallo tra il dispiegamento di attività di recupero e l’avvio di attività di rinnovamento, capaci di reinventare il business a lungo termine. Una occasione storica che potrebbe non ripresentarsi in futuro, la cui potenzialità va colta nell’immediato.
Quali sono le problematiche più evidenti per la Supply Chain delle aziende Fashion?
- il concetto di ‘domanda‘ dovrà essere temporaneamente ripensata utilizzando approcci come la previsione a base zero, in cui la domanda viene continuamente ricostruita da zero fino a quando non inizia a stabilirsi una nuova normalità
- il merchandising richiederà livelli di supporto senza precedenti dalla supply chain per facilitare una distribuzione ottimale del prodotto e la gestione di un assortimento continuamente in movimento per mitigare il rischio di abbattere i margini operativi
In una fase dove regna l’incertezza i leader delle operations e delle attività di supply chain devono presentare dei piani di riorganizzazione, valutando le tecnologie chiave che consentiranno di migliorare le operazioni sia durante la crisi che una volta stabilita una nuova normalità.
È necessario identificare nuovi modi di operare. Anticipare approcci innovativi magari spesso ostacolati da stakeholder interni per paura del cambiamento.
Le raccomandazioni di Temera:
- accelerare i process decisionali per introdurre un adeguato livello di automazione della Supply Chain
- realizzare una vera integrazione cross-channel in grado di fornire una visione integrata dell’inventario dei prodotti
- adottare strumenti di orchestrazione in grado di offrire alla clientela finale un approccio di “endless aisle” gestendo in modo efficiente la dinamica di ‘fulfillment’ e lo spostamento della merce valorizzando le capacità della Supply Chain
L’interruzione del business imposta dalla pandemia di coronavirus può essere utilizzato come piattaforma per il cambiamento.
- Identificare percorsi ottimizzati per l’operatività in supply chain
- Valorizzare nuovi modelli di business
- Razionalizzare il portafoglio prodotti e le strategie di canale
Sono queste gli ingredienti chiave di una strategia vincente per riemergere ancora più forti e sopratutto RESILIENTI.