Il cruciale ruolo della filiera per l’industria del lusso
La necessità di bilanciare artigianalità e digitale. Accelerando la flessibilità.
L’industria del lusso negli ultimi anni ha dimostrato quanto sia fondamentale per i Brand avere un controllo sempre più diretto della propria filiera.
Il tessuto industriale italiano esprime in questo ambito un altissimo valore aggiunto, grazie a competenze ed alle capacità artigianali distribuite su di una miriade di piccoli laboratori. Realtà imprenditoriali che collaborano con grandi brand di scala globale ma che non sempre riescono a stare al passo con l’evoluzione tecnologica e con l’innovazione imposta da un mondo che ha spostato il suo asse sul digitale.
L’arrivo della pandemia ha accelerato in modo drastico una serie di fenomeni che vedono come protagonista la tecnologia e che stavano maturando in maniera organica nel sottobosco del nostro tessuto sociale. Abbiamo assistito alla crisi di sistemi complessi, soprattutto pensando alle supply chain più distribuite ed eterogenee ed il messaggio che questo nuovo contesto ci da è molto chiaro: innovare o soccombere. Ecco perché sentiamo forte questa esigenza che spinge a ridisegnare processi a ripensare il business a reinventarsi.
Reinventarsi è oggi come mai una necessità: non è più il pesce più grande che mangia il pesce piccolo, piuttosto il pesce veloce che mangia quello lento. Aspettiamoci che questa nuova “alta marea digitale” offuschi ulteriormente i confini del settore, aumenti la scalabilità e allenti definitivamente i vincoli geografici per il consumo come per le attività di sourcing o per i servizi professionali.
In Temera abbiamo intrapreso un percorso visionario come da nostro DNA, dando vita ad una nuova iniziativa chiamata “comitato di resilienza”. Lo abbiamo fatto per cercare di ragionare coinvolgendo un gruppo di figure misto all’interno dell’azienda ed estendendo la partecipazione a “consiglieri” esterni alla nostra organizzazione. Lo abbiamo fatto con lo scopo di interrogarci sul risultato di lungo termine che questo “shock” produrrà sul sistema Fashion/Luxury modificando l’ambiente in cui ci troviamo poi come azienda ad operare.
La filiera avrà bisogno di irrobustire i processi aumentando l’agilità: saranno vincenti quei brand in grado di costruire un network di sourcing in grado di rispondere in modo repentino a modificate necessità di mercato. Riarrangiando i processi e se necessario persino parte delle strutture stesse.
Attenzione a pensare solo alla velocità, è uno degli elementi ma la rete deve essere anche flessibile e soprattutto resiliente grazie anche all’introduzione di nuovi strumenti di analisi del dato quindi nuove metodologie decisionali.